I NOSTRI AUTORI

BABEL, ISAAK

Isaak Babel (Odessa, 1 luglio 1894 – Mosca, 27 gennaio 1940) è stato un giornalista, drammaturgo e scrittore russo. Nacque da una famiglia ebraica in un periodo di rivoluzioni sociali e di esodi massicci di ebrei dall’Impero Russo. Grazie all’aiuto di alcuni amici cristiani, il giovane Isaak riuscì a sopravvivere, insieme alla sua famiglia, al pogrom del 1905. Dopo essersi laureato all’Istituto di Finanza e Affari nel 1915, si trasferì a Pietrogrado, qui incontrò Maksim Gor’kij, importantissimo scrittore russo che decise di pubblicare alcuni racconti sulla sua rivista letteraria. Babel combattè poi nella guerra civile russa e nel 1920 fu assegnato, come giornalista, alla prima armata a cavallo, in questo modo divenne testimone diretto della campagna di Polonia. Tra le sue opere di maggior successo troviamo I racconti di Odessa e L’armata a cavallo.

BARBUSSE, HENRI

Figura di spicco della cultura militante di sinistra e della letteratura degli anni Venti, Henri Barbusse (Asnières-sur-Seine, 17 maggio 1873 – Mosca, 30 agosto 1935) è autore di alcune tra le più straordinarie opere del secolo scorso. L’inferno, suo secondo romanzo, esce nel 1908 e segna l’inizio del suo successo come scrittore. Nel 1914, allo scoppio della Prima guerra mondiale, parte volontario per il fronte. Da questa esperienza nasce Il fuoco (1916), la sua opera maggiore, da molti paragonata a Niente di nuovo sul fronte occidentale di Remarque.

BAUDELAIRE, CHARLES

Nacque a Parigi il 9 aprile 1821 da un’agiata famiglia borghese e rimase presto orfano di padre. L’amatissima madre si risposò poco dopo con un ufficiale che non riuscì mai a stabilire un rapporto con il figliastro. Il doppio trauma incise sulla formazione del ragazzo che ne accusò le conseguenze per tutta la sua vita. Dopo gli studi universitari cominciò un’esistenza sregolata, ostentando atteggiamenti anticonformisti da dandy e frequentazioni poco raccomandabili. Da un viaggio in India, inoltre, trasse uno spiccato gusto per l’esotico e un interesse per l’uso di droghe e alcol, due tematiche ricorrenti nella sua lirica. Precursore e profeta del Simbolismo, si mostrerà ancora più all’avanguardia del movimento stesso grazie alla sua straordinaria capacità di cogliere i moti segreti della sensibilità e della coscienza.

BENABOU, MARCEL

Scrittore e universitario, è nato in Marocco e vive a Parigi dal 1956. Dal 1970 è il segretario definitivamente provvisorio e provvisoriamente definitivo dell’Oulipo, l’Opificio di Letteratura Potenziale, di cui hanno fatto parte anche Perec e Calvino. Ha una predilezione per le narrazioni che nascono da proverbi (trasformati) e frasi idiomatiche (variamente combinate). Le sue opere, erudite e insieme lievi, nascondono sempre degli enigmi, che però non è indispensabile svelare per godere delle avventure narrate: così è per i romanzi Butta questo libro finché puoi (Aracne, 2009), Jacob, Ménahem et Mimoun, une épopée familiale (1995), Écrire sur Tamara (2002), e Résidence d’hiver, (2003), come per i racconti dell’Appentis revisité (1991). 

BIERCE, AMBROSE

Ambrose Bierce (Horse Cave Creek, 24 giugno 1842 - Chihuahua, 11 gennaio 1914), originario dell’Ohio, fece la scuola militare e si arruolò nell’esercito con la mansione di cartografo. Scrittore e giornalista tra i più noti nella San Francisco di fine Ottocento e inizio Novecento, prese parte attiva alla guerra di secessione e, come cronista, alla rivoluzione messicana guidata da Pancho Villa e Emiliano Zapata. 
E proprio qui, in Messico, trovò la morte, probabilmente fucilato con l’accusa (falsa) di essere una spia. Oltre alla sterminata produzione di racconti, ricordiamo il celebre Dizionario del diavolo, che gli valse numerosi riconoscimenti.